giovedì 11 settembre 2014

Il giapponese che non mi hanno insegnato all'unive: 〜っぽい

Ci sono particolari espressioni del giapponese che all'università hanno ben evitato di insegnarmi. Ovvio che i professori e i lettori non possono insegnare tutto di una lingua, persino in quattro anni di lezioni. Esistono però delle espressioni che sono così tanto usate nella lingua di tutti i giorni, che mi stupisco non me ne abbiano fatto mai nemmeno menzione. Chissà, le espressioni che elencherò nei miei post, ora fanno parte attiva del programma; chissà, quando ne hanno parlato a lezione, io ero assente o distratto; quindi, nessuna polemica verso nessuno. Comunque, cominciamo.

Il primo post della serie riguarda un caso emblematico: 〜っぽい. Appena arrivato in Giappone, sentivo questo "…ppoi" con una frequenza allarmante: tutti continuavano a emettere questo suono bizzarro, tanto che all'inizio credevo fosse un suffisso grammaticale comune (ma a me sconosciuto) tipo un "-desu" o "-masu".
〜っぽい è un suffisso che si attacca principalmente dietro i sostantivi, ma anche dietro a aggettivi, e talvolta anche a verbi. In realtà sarebbe solo 〜ぽい, ma quasi sempre la consonante raddoppia, trovandosi attaccata a una vocale. Il dizionario Shogakukan lo riporta, ma (ovviamente) senza una spiegazione che non sia quella giapponese: "・・・の気がある". Effettivamente è così, indica "che dà la sensazione di + N/Agg.". Sì, come spesso accade la spiegazione sintetica non risolve granché, meglio gli esempi. Il dizionario ne cita già molti, aiutando molto lo studente.

男っぽい
otokoppoi
"maschile, mascolino, virile, da uomo, tipico di un uomo…"
Non c'è una maniera semplice e univoca per tradurre l'espressione in italiano. Possiamo farlo diventare un aggettivo o una espressione complessa, a seconda del caso e del significato originale. Per l'inglese esiste invece qualcosa di simile, traducendo (ovviamente non sempre) con il suffisso "-ish".
Un vestito da donna è "otokoppoi" se ricorda l'abbigliamento tipico maschile. Una donna stessa è "otokoppoi" se si comporta da uomo, quindi potrebbe essere tradotto con "maschiaccio", e così via.

赤っぽい
akappoi
"rossiccio, rossastro, sul rosso, che tende al rosso, che sembra rosso"

彼っぽい
kareppoi
"tipico di lui, alla sua maniera"

イタリアっぽい
itariappoi
"di stile italiano, vagamente italiano, italianeggiante…"
Riferito a un ristorante, un oggetto, un luogo, ecc.

イタリア人ぽい
itariajinpoi
"sembra un italiano, tipico di un italiano"
Riferito ad una persona. Nota come in questo caso la consonante non raddoppia, seguendo un'altra consonante.

今日の天気は、秋っぽいね。
kyou no tenki ha akippoi ne
"Oggi sembra (di essere in) autunno" "Il tempo di oggi sembra quello tipico dell'autunno"
Vari modi di tradurlo, via via più letterali. Credo si sia capito: ci troviamo ad esempio ad agosto, ma piove, o fa fresco come in autunno.

〜っぽい si comporta come un aggettivo in 〜い:
映画はおもしろかったけど、ちょっとこどもっぽかった。
eiga ha omoshirokatta kedo, chotto kodomoppokatta
"Il film era divertente, ma era un po' troppo per bambini"
Quindi 〜っぽい si coniuga per formare il passato e diventa 〜っぽかった

Perfino usato da solo!:
A: あの人、外国人よね・・・
B: ぽいね・・・
- ano hito, gaikokujin yo ne…
- poi ne…

"- Quello là, è uno straniero, vero?!
- Mi sembra, sì"

In alcuni casi segue un verbo. Il significato si avvicina quindi a 〜しやすい -shiyasui, "facile da (fare), facilmente". Per esempio si sente spesso:
怒りっぽい
okorippoi
"che si arrabbia facilmente, irascibile"

Ecco tutto. Una particella fondamentale direi nel giapponese colloquiale, di cui non ho memoria nei miei studi universitari.
Alla prossima.

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