domenica 26 ottobre 2014

は o が?

Ovvero, le particelle per definire il soggetto: come levarsi un po' di dubbi e non complicarsi la vita.
Se state studiando il giapponese, sicuramente uno degli argomenti più difficili da capire è l'utilizzo (corretto) delle particelle は e が, che, detto senza tecnicismi da linguisti, indicano il soggetto o il tema della frase in giapponese. Il carattere "は", con valore di particella si legge eccezionalmente "wa", e non "ha". Attenzione sempre anche a molte traslitterazioni in caratteri latini, perché a volte viene traslitterato "wa", a volte "ha", a libertà dello scrivente. Comunque va sempre letto "wa".
Ma veniamo subito al dunque. Per definire il soggetto abbiamo detto che si usano queste due particelle, ma perché ce ne sono due? In cosa si differenziano? Come si usano? All'università ricordo di aver fatto almeno un paio di lezioni molto complesse dedicate unicamente a questo tema. I lettori giapponesi faticavano a spiegarne l'uso corretto, e gli studenti si spaccavano la testa per capirne la differenza. Secondo me molti insegnanti ci marciano un po' sulla questione, come se si trattasse di spiegare chissà quale formula algebrica… in realtà, almeno per gli italiani, è molto facile capirne l'uso corretto. Vediamo un paio di esempi e subito capirete il meccanismo:

コンビニに行ってくる。
konbini ni ittekuru
Vado al konbini ("convenience store", supermercatino)
Il soggetto "io" è sottointeso. Come in italiano, il soggetto e la sua particella si possono omettere.

私はコンビニに行ってくる。
watashi ha konbini ni ittekuru
Io vado al konbini
Il soggetto "io" viene espresso chiaramente, imprimendo ad esso quella stessa sottolineatura che si ha in italiano.

Vediamo は e が in un esempio secondo me illuminante e semplicissimo:

行く。 iku
Vado.

私は行く。 watashi ha iku
Io vado.

私が行く。 watashi ga iku
Vado io.

Capita la differenza? E' una piccola sfumatura, ma sostanziale. Come lo è in italiano. Ancora:

これは好き。 kore ha suki
Questo mi piace.

これが好き。 kore ga suki
Mi piace questo.
In italiano, la posizione del soggetto, è fondamentale.
Un altro esempio:

私は払う。 watashi ha harau
Io pago.

私が払う。 watashi ga harau
Pago io.
Magari dopo aver bevuto un caffè insieme, c'è una bella differenza tra "Io pago (tu arrangiati!)", e "Pago/offro io (non ti preoccupare)"!
Ora vediamo un esempio in cui sono presenti entrambe le particelle, vedrete che è ancora una volta molto semplice capirne l'uso:

私はワインを持っていく。 watashi ha wain wo motteiku
Io porto il vino.

ワインは私が持っていく。 wain ha watashi ga motteiku
Il vino lo porto io.

Non è difficile, no? Probabilmente, spiegandolo teoricamente a parole risulta difficilissimo afferrare le sfumature linguistiche che si creano. Nemmeno io saprei come fare. Ma con un paio di esempi credo che tutto si risolva. Forse non sarà una regola infallibile da scrivere su un libro di testo, ma vi assicuro che lo spostamento del soggetto in italiano risolve la stragrande maggioranza dei casi dubbi, e soprattutto, ci facilita la vita.
Tra l'altro, questa spiegazione è utile anche in senso opposto, per i giapponesi che studiano italiano e faticano a capire sfumatura che il soggetto assume in italiano.

Nessun commento: