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giovedì 3 settembre 2009

Il fu Giappone.

Kawase Hasui 川瀬巴水 (1883-1957)
La tecnica xilografica giapponese portata a livelli forse insuperabili. La tecnica prospettica occidentale, all'epoca ancora tutto sommato una novità in Giappone, finalmente assimilata e compresa, piegata a mezzo espressivo. Ma soprattutto una voglia di documentazione paesaggistica e "turistica" (i meishoe 名所絵, le immagini di luoghi famosi, sono un genere importante nell'arte giapponese e in particolare nelle stampe) che rifugge da qualsiasi aspirazione artistica, dalla monumentalità e dall'eccentricità, capace di cogliere gli aspetti più intimi del Giappone. Guardate l'opera sotto, che mostra uno dei maggiori tesori del Giappone, la sala principale del Byōdōin di Uji, ma raffigurato di lato.

Byōdōin
1921

Pudore? o forse perché l'architettura, sublime ma pericolosamente maestosa, non prevalga rozzamente sulla bellezza effimera del crepuscolo. Negli esempi più alti, l'arte giapponese ha sempre dichiarato con chiarezza l'impossibilità di una scissione tra opera e ambiente naturale: non esiste "il Byōdōin", esiste "il Byōdōin al crepuscolo", sotto la neve, sotto la luna piena, ecc. Ci sono altre stampe raffiguranti il Byōdōin, sempre trattato allo stesso modo, con l'occhio che si sposta di lato, incapace di abbracciarlo nel complesso.
C'è quasi del verismo in alcune opere, eppure tutto è velato da una patina di squisito romanticismo, malinconico, come nei tramonti che dipingono di rosa nuvole o scogliere. Una vena nostalgica inusuale (al tramonto è si sempre preferita l'alba, nell'arte giapponese) perché probabilmente conscia dell'inevitabile fine di un mondo tanto delicato.
In questa pagina di hanga.com è possibile trovare una collezione virtuale di incredibile vastità (c'è quasi l'opera completa) delle opere di Kawase, oltre ad altre informazioni sull'autore. Da sfogliare con calma, cercando di non lasciarsi prendere dallo sconforto o dall'invidia verso chi ha potuto vedere coi propri occhi quello che probabilmente era uno dei paesi più splendidi del pianeta.

Inverno a Arashiyama
1921


Il monte Onsengatake da Amakusa
1922


Yanaka al crepuscolo
1921


Luna a Matsushima
1919

mercoledì 17 settembre 2008

Meno "artisti", più "illustratori"!

Yamaguchi Akira 山口晃

Shitennō*, Jikokuten
四天王立像「持国天」
2006
olio, acquerello e china su tela
194 x 97 cm

Shitennō, Kōmokuten
四天王立像「廣目天」
2006
olio, acquerello e china su tela
194 x 97 cm

Tavoletta votiva
絵馬圖
2001
olio e vernice su compensato
182,5 x 183 cm

Funicolare
ケーブルカー圖
2005
penna e acquerello su carta
32,7 x 24,4 cm

I nuovi grandi magazzini Mitsukoshi a Nihonbashi
百貨店圖 日本橋 新三越本店
2004
penna e acquerello su carta
59,4 x 84,1 cm

Altre immagini (non molte e non molto grandi, purtroppo) e informazioni qui.

* "I quattro re celesti", gli dei guardiani dei punti cardinali nel pantheon buddhista